Ciao, mi chiamo Alberto Grasso, vengo da un paesino di 2000 abitanti in provincia di Cuneo, Magliano Alfieri, ho 26 anni e sono un fotografo.
Vivo e lavoro come assistente fotografo per Noam Griegst e Isak Hoffmeyer a Copenhagen, dove mi sono trasferito per amore e per spirito d’avventura circa otto mesi fa.
Dopo il mio bachelor in graphic and advertising design allo IAAD di Torino ho lavorato come grafico in diversi studi in Piemonte. Dopo un anno ho deciso di prendermi un periodo di pausa e schiarirmi le idee nell’officina di riparazione di trattori di mio padre, dove ho lavorato al suo fianco per circa due anni. Durante questi due anni ho iniziato anche a lavorare come fotografo e grafico freelance durante il tempo libero e a seguire un corso di fotografia serale presso lo IED di Torino.
Come scritto prima, qualche mese fa mi sono trasferito a Copenhagen.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Fin da piccolo sono stato affascinato dalla fotografica. In vacanza con i miei genitori e mia sorella volevo sempre io fare le foto.
Credo che la mia prima macchina fotografica sia stat una usa e getta Kodak, che comprai in gita con la mia scuola elementare al castello di Racconigi, quando avevo circa 10 anni.
Ufficialmente però ho iniziato a fotografare quando avevo 18 anni. Mia madrina Franca mi regalò una piccola macchina fotografica compatta, da li ho iniziato e non ho più smesso.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
I generi che amo di più sono la fotografia di reportage e la ritrattistica.
Da quando ho iniziato a lavorare come assistente fotografo mi sono avvicinato alla fotografia di moda.
La tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo, dipende se devo essere in studio o no.
Di norma mi sveglio presto e faccio colazione.
Passo parte della mia giornata davanti al computer, dove guardo un sacco di immagini mie e di altri fotografi. Penso a progetti fotografici futuri, a storie da raccontare e cosa vorrei fotografare.
Infine spengo il computer e mi godo il resto della giornata. Qui a Copenhagen il sole in questo periodo dell’anno tramonta molto tardi e ho il tempo per fare sport, passeggiare, e respirare un po’ di aria fresca.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
La foto a cui sono molto affezionato ritrae un cavallo in riva a una spiaggia. La mia fidanzata e io eravamo in vacanza a Santorini, ed eravamo ad Akrotiri, una città a sud dell’isola. Eravamo in spiaggia a prendere il sole. A un certo punto mi girai e alla mia sinistra vidi un fantino che accompagnava il suo cavallo in riva al mare. Lo legò a un masso e iniziò a lavarlo con l’acqua del mare. Il mio unico merito è stato quello di essere al posto giusto nel momento giusto e naturalmente avere con me la macchina fotografica.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nel mio zaino porto con me:
Canon 5D Mark III.
Canon 24-70mm f 2.8 serie L.
Flash Canon 430 EX II.
Fujifilm X100.
Canon AE-1 a pellicola.
Canon 50mm f 1.8.
Canon 28mm f 2.8.
Tamron 135mm f 2.5.
Ricoh R1 a pellicola.
MacBook Pro.
Tavoletta Wacom.
Cavi, tanti cavi, troppi cavi
Trigger flash.
Batterie e carica batterie.
Memory card SD, CF e rullini Kodak e Ilford.
Agenda, biro, matita e righello e un portafortuna.
Quando però devo essere leggero porto con me solo la Fuji, la Richoh la mia agenda e materiale per scrivere.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Vorrei aggiungere alcune ottiche fisse. Un 50mm, un 35mm e un 85mm.
Vorrei sostituire la mia Fujifilm X100 con una Fujifilm X-T1 o una Fujifilm X-Pro1.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Non ho un sito dove concentro la mia attenzione. Guardo molte cose su Tumblr e su Instagram.
Quando però voglio fare la persona seria frequento molto Lens
Grazie Alberto!
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