Sono Alessandro Mallamaci, ho trentasei anni, sono Leica Ambassador e docente per la Leica Akademie, mi occupo di formazione e sono appassionato di fotografia in tutte le sue forme.
Amo il racconto per immagini ma anche il paesaggio, che di fatto è una forma di racconto delle abitudini e delle storie di intere comunità.
Adoro la carta e le fotografie stampate. Mi occupo di post-produzione e gestione del colore, finalizzate proprio alla migliore resa in stampa e collaboro con il laboratorio “Stampafineart.net”.
Vivo a Reggio Calabria e proprio qui, sulla punta dello stivale, con l’Associazione “Il cerchio dell’immagine” di cui faccio parte, abbiamo creato un centro di formazione nel settore fotografico che ha promosso negli anni numerosi incontri con autori, workshop, corsi, festival e una scuola per chi vuole intraprendere il mestiere del fotografo.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare all’età di sedici anni (non so se a causa o) per merito di mio padre, che mi ha messo in mano la sua reflex. Per ringraziarlo ho immediatamente infilato il dito nell’otturatore, costringendolo a inviare la fotocamera in assistenza! Già durante l’adolescenza mi occupavo di montaggio video e produzione di CD-ROM multimediali (chi di voi se li ricorda?). In seguito ho studiato al D.A.M.S., indirizzo multimediale, arricchendo il mio bagaglio in diversi ambiti: dalla grafica al web, dalla modellazione 3d al rendering, dall’editing audio alla programmazione.
Appena laureato ho iniziato a collaborare con due fotografi in qualità di grafico e web designer ma da allora non ho più smesso di fotografare. Ricordo con piacere, e forse anche un po’ di tenerezza, le nottate trascorse in sala posa e i mille esperimenti (che solo di rado mi riuscivano). Dopo qualche altra esperienza ho deciso di dedicarmi in maniera esclusiva alla fotografia e oggi sono sempre più orientato verso la formazione e la consulenza ai fotografi. Grazie all’esperienza maturata e a un team di colleghi molto preparati, infatti, riesco ad affiancare un fotografo in tutti gli aspetti che riguardano la sua professione: creazione di un’immagine coordinata, presenza sul web, gestione dei social media, ma anche flussi di lavoro, gestione del colore, stampa, ecc.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Come dicevo prima, non ho un genere preciso e non amo le definizioni. Mi piace tutta la fotografia scattata con passione e con amore. Adoro la fotografia che è il frutto di un’ossessione, di ricerca e di notti insonni. Amo le fotografie che pongono degli interrogativi e quelle che sembrano delle poesie: guardandole ciascuno potrà percorrere un proprio viaggio.
Se proprio desiderate una risposta… per lavoro realizzo servizi fotografici di corporate, ma collaboro anche con i privati. I miei progetti fotografici invece riguardano il racconto, il paesaggio, il viaggio. Uno degli obiettivi che mi pongo è quello di scalfire la superficie, di non fermarmi alla prima idea o alla prima impressione e quindi, per esempio, di tornare nei luoghi e poi tornarci ancora, e ancora e ancora e ancora…
La tua giornata tipo?
In questo periodo di mattina insegno presso la scuola di fotografia “Il cerchio dell’immagine”, in seguito mi reco presso l’agenzia fotografica di cui faccio parte, “S|f storie”, e lì seguo tutte le attività di cui il nostro bel gruppo si occupa.
Nei periodi migliori riesco anche a studiare e leggere libri, sia di fotografia, sia romanzi o racconti: adoro Carver e Barthelme ad esempio. Ogni volta che posso, alla fine della giornata mi concedo un bicchiere di vino rosso in compagnia di qualche amico e, perché no, un buon sigaro italiano.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Ho scattato un’immagine che mi è particolarmente cara. L’ho amata tanto sia perché la trovo interessante, sia per quello che ha significato per me. È un’immagine scattata a “Casa do Intendente”, a Lisbona e fa parte del mio progetto “Lisboa nào è a cidade perfeita”.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nella mia borsa, quella che indosso ogni giorno, c’è solo la mia Leica M, con il Summicron-M 50 mm f/2. Con questo set leggero mi muovo ogni volta che devo scattare fotografie per i miei progetti. Solo se opero in contesti commerciali, porto con me anche un grandangolo – in verità una Leica Q, una macchina fotografica compatta ma con una qualità incredibile, dotata di un obiettivo Summilux 28mm f/1.7 ASPH – e un flash.
Se esco per scattare fotografia di paesaggio, invece, non posso rinunciare alla Leica S, una fotocamera di medio formato – i cui file sono pazzeschi – anch’essa corredata da una focale normale, un Summarit-S 70mm f/2.5 ASPH. (CS) in questo caso. Mi occupo anche di video e porto spesso con me uno “Zoom H1” e un microfono “Lavalier” per le interviste.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Alla mia borsa, o meglio al mio corredo, vorrei aggiungere una Leica SL, che oltre ad essere uno strumento estremamente valido per la produzione di fotografie, è anche la compagna ideale per la realizzazione di video. Mi piacerebbe inoltre, acquistare il nuovo Leica Summaron-M 28 mm f/5.6, lo avete mai visto? Mi sembra davvero un’ottica divertente, oltre ad essere estremamente compatta.
Grazie Alessandro!
Link:
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Workshop
Il Cerchio dell’Immagine
Stampafineart.net
S|f storie
Laboratori Creativi
Italian Wedding Photography
Grazie a Celeste Procopio per la foto della mia borsa