Andrea Di Lorenzo, classe 1983, vivo a Roma.
Sono un fotografo di food e lavoro sul territorio italiano, con un occhio di riguardo per la mia città natale.
Parallelamente mi occupo anche di videomaking, sia come direttore della fotografia che come regista.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato esattamente dieci anni fa, durante il mio anno di studio Erasmus in Portogallo: avevo già iniziato ad interessarmi di fotografia ma durante quei dodici mesi ho davvero iniziato a prendere in seria considerazione l’ipotesi di farne il mio lavoro futuro. Corsi pratici, ambiente stimolante, il vivere in un paese straniero… sono diverse le cause mi che hanno spinto a seguire una strada che fino ad allora non avevo mai considerato (volevo fare il regista!).
Il tuo / i tuoi generi fotografici ?
Ad oggi mi occupo principalmente di food and beverage o, più semplicemente, di storie dell’enogastronomia: realizzo still-life e reportage nel mondo del cibo italiano e non solo, a partire dai ristoranti stellati fino ad arrivare alle scuole di formazione. I miei committenti sono spesso i ristoranti stessi, che necessitano di foto per i giornali o per archivio, oppure magazine stranieri per editoriali su Roma o sull’Italia.
Saltuariamente lavoro anche per il cinema come fotografo di scena, ruolo che adoro e che mi ha dato anche qualche soddisfazione.
La tua giornata tipo?
Variabile è dir poco! A seconda degli eventi posso passare tutta la giornata seduto a casa a lavorare (mail, ritocco, studio, preventivi, montaggio, ecc) oppure a lavorare fuori dalle 4 di mattina alle 11 di sera. Non posso certo dire di avere una routine!
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Sicuramente quella realizzata sul set di uno dei primi cortometraggi che ho seguito, “Noir Designer” di Roberto Palma: è un ritratto di Luca Di Giovanni, che di quel corto era il protagonista. È stato il primo ritratto che ho realizzato su un set e, soprattutto, è stata la foto che mi ha permesso di convincere Philippe Antonello (il miglior reporter di cinema in Italia) a prendermi come suo assistente!
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Generalmente troppe cose. Ad oggi realizzo diversi tipi di lavori e vario il materiale a seconda di quello che devo fare: diciamo che quello che vedete in foto è l’armamentario minimo con cui mi muovo (senza considerare stativi, treppiedi, softbox e sfondi quando servono).
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Ragionavo sui nuovi obiettivi Sigma Art: ho da poco comprato il 50mm f/1.4 e sono soddisfattissimo della sua resa, sarei molto tentato di prendere anche il 35mm f/1.4. In uscita invece il 100mm f/2.8 Macro IS: bellissima lente ma utilizzata troppo raramente.
Ogni tanto poi ho quest’idea di vendere tutto il corredo Canon per passare alle mirrorless Fuji…
I siti di fotografia che visiti più spesso?
Lens – The New York Times, British Journal of Photography, CanonWatch, PetaPixel, DPReview e EosHD.
Grazie Andrea, a presto!