Mi chiamo Angelo Ferrillo, ho 42 anni, sono fotografo professionista e docente di fotografia. Sono napoletano, ma vivo e lavoro a Milano da quando mi ci sono trasferito (era il 2004). Attualmente sono freelance, sono un’ambassador Fujifilm (X Photographer), oltre a far parte del direttivo AFIP (Associazione Internazionale Fotografi Professionisti) e sono membro del collettivo Italian Street Photography, una realtà che cerca di dare una identità italiana alla fotografia di strada.
Il mio ciclo di studi ha approfondito la fotografia dopo essere arrivato a Milano, con la chiusura del percorso (almeno ad oggi) con un Master in Fotogiornalismo ed uno in Photoediting e Ricerca Iconografica.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare dopo il mio diciassettesimo compleanno, grazie alla Polaroid regalatami da mio padre, un regalo caduto dal nulla (visto che nella mia famiglia nessuno si interessava di fotografia) e nel bel mezzo della mia tempesta ormonale. Infatti non ho dato molto peso alla cosa, ma poi in seguito mi ha incuriosito ed ho iniziato a dare vita alle mie fotografie in modo molto sparso. Ho preso la mia prima reflex poco dopo. Una Canon AE1 dozzinale e con un 28mm. Quella macchina è ancora con me.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Mi occupo principalmente di fotogiornalismo (attualità, cronaca, reportage e ritratto) e di fotografia corporate. Ma nel mio tempo libero mi dedico anima e cuore alla fotografia di strada. Riesco a far convivere tutto in modo sinergico, anche con i lavori commissionati, con uno sviluppo di linguaggio riconoscibile.
La tua giornata tipo?
La cosa bella del fare il fotografo è proprio quella di non avere una giornata tipo. Mi sveglio comunque sempre presto al mattino, intorno alle 07:00, anche se non ho lavori da realizzare alle prime ore del giorno. Preparo il mio caffè con la mia moka, da bravo napoletano, e mi godo la colazione con la mia compagna e con i miei due cani (Oliver, labrador nero e Mitte, boxer bianca). Poi si spazia molto tra burocrazia, marketing, social, contatti, scatti, postproduzione. Non saprei dirti. Ma di sicuro c’è poca monotonia. Quello si (credo sia una delle cose più belle dell’essere fotografo).
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Mhhhh una foto? La vedo proprio dura, di sicuro più di una, ma altrettanto sicuramente non molte. Non sono un bulimico dello scatto, quindi essendo la mia produzione molto minimale, gli hard disk non sono saturi. Direi che una delle fotografie realizzate per il progetto su Bartali ed il Tour de France del 1948 di sicuro, oppure una realizzata durante il mio viaggio in Islanda. Oppure semplicemente una fotografia di strada.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Ultimamente ho ridotto di parecchio il peso della borsa, particolarmente perché usando Mirrorless pesi e volumi si sono dimezzati. Ho una Fujifilm X-T1 con un 18mm (28mm equivalente) sempre attaccato. Da pochissimo la seconda X-T1 ha lasciato il posto ad una X-Pro2. Una Leica M6 con 28mm Voigtlander, ma non sempre. La mia Canon AE1 sulla mensola. 3 zoom che mi permettono di avere molta mobilità quando lavoro: un 10-24mm, un 16-55mm ed un 50-140mm. Oltre a 2 flash a slitta della Yongnuo (con stativi disegnati da me e realizzati da MURARO, supporti Manfrotto, ombrelli Aurore e trigger dedicato), ma d’emergenza, anche perché posto sempre una borsa aggiunta con 2 Elinchrom Ranger Quadra Hybrid e PocketWizard, per poter avere una luce artificiale di qualità e avere la possibilità di scattare anche in esterna (visto che sono teste flash con generatore a batteria). Cavalletto in carbonio SIRUI N2204X (mi ha cambiato la vita).
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Non sono un acquirente impulsivo/compulsivo con le attrezzature. Di solito vanno avanti fino a che non muoiono naturalmente, ma credo che la prossima macchina di casa Fuji entrerà di prepotenza nella mia borsa. Mi piacerebbe anche riprendere il medio formato, digitale, ma per quello aspetto ancora un po’, anche perché lavorativamente non ne ho mai veramente esigenza.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Instagram (che ovviamente non è un sito) di sicuro è quello che più frequento. Direi che i canali di fotografia di strada mi attraggono molto (in-public ad esempio) oppure i siti delle agenzie fotogiornalistiche per vedere come si muove la fotografia di notizia. Blog che parlano di fotografia (ritengo che alcuni blogger abbiano molte cose da dire, come Eric Kim).
Grazie Angelo!