Mi chiamo Cesare Re e ho 45 anni. Sono fotografo e autore di guide e libri di montagna. Da anni, studio, esploro e documento le vallate alpine, raccontando il paesaggio, la flora, la fauna, la cultura e le tradizioni della montagna, soprattutto delle Alpi. Ho percorso l’Arco Alpino in lungo e in largo e, ovviamente, in verticale, scrivendo libri e articoli e scattando diverse decine di migliaia di fotografie. Ho trascinato reflex, obiettivi, treppiedi, strumenti, aggeggi e marchingegni fotografici vari in moltissimi luoghi montani, noti e meno noti, cercando di portare a casa emozioni, sensazioni e visioni di un magico mondo verticale, espressione di un ambiente naturale unico che, negli anni, continua ad affascinarmi in maniera quasi irrazionale. Ho pubblicato una ventina di libri e più di 400 articoli su varie riviste cartacee, di viaggio, montagna, natura, fotografia e tecnica fotografica. Tramite agenzie di stock ho pubblicato foto anche su riviste Tedesche, Russe, Sudamericane, Australiane, Polacche e Giapponesi.
Dal 2013, all’attività editoriale, ho affiancato quella di docenza fotografica, con corsi, workshop e conferenze. Vivo tra Bernate Ticino e Boffalora Ticino, nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, e lavoro prevalentemente sulle Alpi.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho sempre avuto un certo interesse per la fotografia. Ho iniziato a fotografare, più o meno seriamente, nel 1994, dopo la naja. Un commilitone, mi prestò una rivista di fotografia, suscitando in me un interesse quasi maniacale. Il perché, francamente, non è molto chiaro neanche a me. Sicuramente, mi piaceva l’idea di “portare a casa” un ricordo delle mie uscite in montagna.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Mi piace la natura e, soprattutto, l’ambiente di montagna. Il mio genere preferito è sicuramente il paesaggio, in tutte le sue sfaccettature. Per illustrare articoli per l’editoria e i miei libri, scatto anche immagini di animali, vegetazione, fiori, architettura, folclore.
Lavoro molto anche scattando immagini di reportage per le varie attività outdoor dell’ambiente montano: trekking, alpinismo, bike, ecc. Amo molto anche la macrofotografia, il paesaggio in bianco e nero e la fotografia panoramica, sia analogica, sia digitale, con le nuove tecniche di unione di più scatti.
La tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo. Se sono in viaggio o se devo intraprendere un’uscita fotografica, mi alzo prestissimo, spesso prima dell’alba e passo il mio tempo a fotografare, finché c’è luce, a volte anche oltre. Se sto scrivendo un libro o un articolo per una rivista, lavoro in qualsiasi orario. Spesso si pensa che un fotografo passi la maggior parte del proprio tempo a scattare immagini. In realtà la pianificazione di un lavoro, le public relations, l’organizzazione dell’archivio, l’aggiornamento, lo studio e la ricerca occupano la maggior parte del tempo lavorativo.
Anche lo studio e la preparazione per conferenze e lezioni occupa una parte importante della giornata. Tutti i giorni cerco di passare un po’ di tempo all’aria aperta, magari nel Parco del Ticino, dove vivo. Camminare, mi aiuta a pensare e a riordinare le idee.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Nonostante, la mia specializzazione sia la fotografia di paesaggio o il reportage delle attività outdoor, come il trekking, una delle mie fotografie cui sono più legato e sicuramente uno degli scatti per me più importante, è un’immagine di animali, precisamente di due stambecchi che mi piace chiamare “il duello”. Era, la fine dell’Ottobre del 1996, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Ha appena nevicato e gli ungulati tendono a scendere di quota, per brucare l’ultima erba prima degli stenti dell’inverno. Siamo in discesa, il Trenta ed io, dopo una notte gelida e ventosa nel locale invernale del Rifugio Vittorio Sella, in zona Cogne. Abbiamo già ottenuto parecchi scatti interessanti, sia ieri, sia in queste prime ore del mattino. A volte, in lontananza, si sente il rombo sordo del cozzare delle corna degli stambecchi che lottano per il diritto d’accoppiamento. Improvvisamente, proprio sul sentiero ecco due grossi maschi adulti, intenti nel singolar tenzone. Giusto il tempo di portare la Nikon F5 all’occhio, focheggiare col Nikkor 80-200 2,8 AF-D e premere due volte il pulsante di scatto, per bloccare questo magico momento. Il risultato sono due diapositive straordinarie, irripetibili. Ho girovagato per anni alla ricerca di animali per l’arco alpino, scattato molte buone immagini agli stambecchi, ma un momento simile non si è più ripetuto. Questa è anche una delle immagini che mi hanno pubblicato maggiormente e che è sempre stata scelta in tutte le selezioni nelle quali l’ho presentata. Evito la “lista della spesa” e ricordo solo le principali pubblicazione: Meridiani, Meridiani Montagne, Trekking&Outdoor, Montebianco, Italia È, e su quattro libri diversi. Continuo, ancora oggi, a cercare due stambecchi “migliori”.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nella mia borsa o nei miei zaini, scelgo, di volta in volta, l’attrezzatura necessaria per lo scopo dell’uscita fotografica specifica. A volte, per trekking lunghi, mi limito a un corpo macchina e ad un paio di ottiche zoom. Se è prevista la presenza di animali, non mancherà un teleobiettivo, magari con moltiplicatore di focale, se la zona è nota per la presenza di particolari specie botaniche, aggiungerò ottiche per macrofotografia. Quando posso, porto anche uno o più flash, soprattutto per mixare il lampo con la luce ambiente . Cerco sempre di portare il treppiede, a volte con una specifica testa panoramica. Nel tempo, comunque ho imparato a razionalizzare la scelta delle ottiche, cercando di ridurre perso e ingombro. Ho avuto moltissime fotocamere e ottiche. Oggi scelgo tra: Nikon D800, Nikon D300, Nikon F5, Nikon F90x, Horizont 202. Ultimamente si è aggiunta una Fuji X-E1, da portare sempre appresso. Sigma 15 2,8 afd fish eye, Nikkor 18 3,5 AIS, Nikkor 28 2,8 afd, Nikkor 50 1,4 afd, Micro Nikkor 60 2,8 af, Micro Nikkor 105 2,8 afd micro, Nikkor 300 af 4, Sigma 12-24 4 / 5,6 afd, Nikkor 16-35 AF-S D G IF ED VR 4, Nikkor 24-70 AF-S D G IF ED 2,8, Nikkor 70-200 AF-S D G IF ED 2,8 VR, Nikkor 70-200 AF-S D G IF ED 4 VR, Nikkor AF-S 80-400 AF-S D G IF ED, 4,5 / 5,6 VR. Flash Sb 26, Sb 600, SBR 200. Treppiedi vari, filtri, e accessori vari.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Aggiungere nulla, anzi, mi piacerebbe riuscire ad eliminare qualche cosa, ma i soggetti del mio “genere fotografico” sono parecchi e richiedono, spesso, ottiche specialistiche.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Non ho un sito fotografico di riferimento, che visito più spesso. Sicuramente mi interessano molto i portali di fotografia in generale, fotografia di paesaggio e natura.
Grazie Cesare!
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