Mi chiamo Domenico Cammarano, 53 anni. La mia biografia recita semplicemente: I take photographs. Faccio fotografie.
Sono nato al sud, ma lavoro e vado a dormire mediamente in due posti diversissimi tra loro; Cerveteri, poco a nord di Roma, e Montpellier, nel sud della Francia, quando non sono da qualche altra parte.
Non amo inquadrarmi in un genere fotografico specifico, ma senza dubbio amo raccontare storie, che siano di persone o di luoghi, non ha importanza. La fotografia, mi ha comunque più o meno sempre accompagnato, anche nel corso della mie esperienze di vita non strettamente lavorative.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Non so perchè fotografo, uno dei modi di esprimermi penso. Ricordo perfettamente però, la sensazione di piacere nel guardare la fotocamera del papà, usata per i ricordi di famiglia. Una bellissima Closter Olympic, perfettamente funzionante con tutti suoi light leaks, e che fa bella mostra di se tra le mie camere a pellicola. Iniziai a giocare con quella, e in tempi in cui era piuttosto difficile acquistare un corredo fotografico, ricevetti finalmente in regalo la mia prima reflex Yashica, e con quella le prime esperienze in camera oscura.
Quando capii che migliorarsi significa spaccarsi la schiena sui libri e non solo, come lo era del resto per l’università, presi un poco di coraggio e con quello vennero le prime piccole commesse; reportage di eventi cinematografici, aiuto fotografo in studi di discreto livello e fino a diventare fotografo professionista.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Ho praticato intensamente la fotografia di matrimonio, considerata a torto un genere minore, ma alcune fortunate coincidenze mi hanno portato indietro ai miei amori, il reportage e la fotografia di viaggio, che inizia con la ricerca a tavolino e può abbracciare in realtà tanti generi fotografici, e la fotografia in film.
Non amo volare ma il destino ha voluto che incontrassi Nathalie, assistente di volo Air France, ora mia moglie, e che per l’occasione qualcuno mi porgesse in regalo una splendida Rolleiflex 3,5 F. Troppa roba assieme, ma ho accettato la sfida e, con essa, la voglia di percorrere di nuovo quei viaggi interiori che ti permettono di vedere meglio anche le storie che si affacciano attorno a te.
La tua giornata tipo?
Mi sveglio presto e prendo il mio caffè fuori, se sono in Italia, una baguette se sono in Francia; ho necessità di uscire e prendere coscienza così del nuovo giorno, fino al momento in cui Nathalie lo occuperà con un beagle… La mia giornata tipo realmente non esiste, cerco di fare una to do list che includa i lavori per la committenza e i miei progetti personali, ma sovente la mia curiosità mi fa guardare fuori dalla finestra, seppur momentaneamente. Sogno una giornata fatta di scatti, anche se è ancora troppo occupata, come quella di molti colleghi, dal lavoro a tavolino, nonostante la mia post produzione digitale, sia ridotta all’osso.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Di sicuro ho molte fotografie a cui sono affezionato, e generalmente appartengono a questa categoria non quelle da cui ho guadagnato di più, ma quelle che rappresentano per me un passaggio importante nella mia vita, oppure un momento affettivamente importante.
Attualmente nella mia home page del mio sito web c’è una delle prime fotografie scattate dopo il ritorno alla pellicola, a pochi giorni dall mio matrimonio con Nathalie. Una immagine piuttosto statica, serena, forse non un caso.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
La mia borsa fotografica è in continuo divenire e varia con il commitment, ma qui voglio raccontarvi quella dei miei progetti personali odierni.
Innanzitutto matita e notebook, adoro i notebook Airfrance. La mia digitale è la piccola Olympus E-M5, che sta per essere aggiornata, che mi segue dal mio reportage a Rio, con le sue batterie e le schede di memoria. Viaggia con incollato un 14mm, per una focale risultante di 28mm. La accompagnano un 45mm e un adattatore per obiettivi Leica M.
Accanto a lei, trova posto la mia Leica M2, su cui è stato montato il telemetro della M4, con i classicissimi 35 e 50mm, oppure la mia Rolleiflex per il grande formato. Le mie pellicole preferite sono Kodak Tri-X 400 e Ilford Hp5+ per il bianco nero e Kodak Portra 400 per il colore, che uso in modo assai specifico. Non manca Una Fuji Instax Mini 8, utilissima per appunti fotografici disponibili da subito in stampa, come biglietto da visita, o come regalo estemporaneo.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Ciò che mi guida nella scelta delle fotocamere è sempre il compito a cui saranno destinate.
Sicuramente, comunque, sto per sostituire la mia piccola Olympus. Il ballottaggio è tra un modello più aggiornato o una Fujifilm, che mi restituirebbe le amate rotelle serigrafate.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Le ricerche, che siano per programmare un viaggio, o per cercare libri e risorse fotografiche on line, rivestono una fetta importante della giornata quindi, probabilmente, google è un punto di partenza essenziale e il sito web che frequento di più.
Grazie Domenico!
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