Elena Givone, nata a Torino il 18 febbraio 1979, vive e lavora tra Torino e lo Sri Lanka dove dal 2012 sta aprendo una scuola di fotografia gratuita per ragazzi del luogo.
Nel 2006 si diploma a pieni voti allo IED in seguito alla vincita di una borsa di studio e vince il premio “Attenzione Nuovo Talento Fotografico FNAC” con il progetto “PAZI MINE- Sarajevo 2006”.
Dopo gli studi in fotografia alla Rietveld Academie di Amsterdam, nel 2008 il Museo di Arte Contemporanea di Florianopolis, in Brasile, ospita una sua Mostra personale a seguito della vincita del premio “Moovin’ Up” patrocinato dal GAI (Giovani Artisti Italiani).
Con l’occasione porta avanti progetti di ricerca personali, tra cui “Flying Away”.
Dal 2008 è rappresentata da Contrasto.
I suoi lavori fanno parte di collezioni internazionali, e sono pubblicati su diverse riviste.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Le prima fotografia di me che fotografo risale a più di 33 anni fa… i miei genitori mi regalarono una reflex a 16 e di li non smisi più di fotografare (avevo già iniziato con una vecchia Nikkormat del mio papà qualche anno prima…) ma la decisione di inseguire il mio sogno di diventare fotografa l’ho presa durante i miei studi in Scienze Internazionali e Diplomatiche.
Avevo circa 24 anni quando vinsi una borsa di studio per frequentare lo IED di Torino… ebbe inizio così nel lontano 2002/2003 la mia avventura fotografica… da quel momento non ho più smesso.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Amo fotografare le persone, specialmente i bambini. Ho sempre fotografato adolescenti, bambini, gente giovane, soprattutto in situazioni estreme (ad esempio nei carceri minorili a Salvador de Bahia, o nei villaggi Dogon in Mali).
Adoro fotografare i sogni e rendere magiche le mie foto, regalare magia a chi fotografo e allo stesso tempo al fruitore. Le mie immagini devono sempre avere un sottile strato di poesia.
La tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo, ogni giorno è diverso come ogni anno lo è.
Quando sono in Sri Lanka, insegno al mattino, quindi vado a scuola ed organizzo le attività da gestire durante la giornata.
Mi documento, preparo lezioni, o realizzo i miei progetti/sogni…
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Ci sono diverse fotografie importanti nella mia carriera, step decisivi, momenti, persone, bambini, sogni… ma una in particolare, quella di Emmesson, ragazzo brasiliano, detenuto del carcere minorile di Salvador de Bahia.
Dovevo iniziare il mio progetto “Flying Away” nelle carceri minorili di Salvador de Bahia nel 2009, il progetto era già stato realizzato un anno prima nelle favelas brasiliane di Florianopolis, con i bambini della zona.
In questo caso non erano più bambini, erano adolescenti, e per di più erano detenuti, in un carcere conosciuto come uno dei più “crudi” del Brasile.
Avevo paura, paura di non riuscire a fare sognare con la mia fotografia e con il mio tappeto volante quei ragazzi, ma la voglia di riuscire era più forte della paura stessa.
Costruì un tappeto, più grande di quello usato con i bambini delle favelas, ed una volta arrivata in carcere, il primo ragazzo che incontrai fù Emmesson, 18 anni.
Lui immediatamente si rifiutò di provare a volare sul mio tappeto volante, mi disse di no, perchè il mio tappeto non aveva benzina, quindi non poteva volare.
Io cercai di fargli capire che la benzina era la sua mente; che la macchina più potente al mondo è la nostra mente che può aiutarci a fare quello che desideriamo, anche di volare via, in una realtà a noi distante, che i sogni sono gratuiti e che non avrebbe mai dovuto smettere di sognare.
Con queste mie parole si convinse, si appassionò alla fotografia e mi accompagnò durante il pomeriggio speso all’interno della sua cella per comprendere come scattare foto (in banco ottico).
Dopo qualche mese, alla mostra presso il museo di arte contemporanea di Salvador de Bahia, mi portarono in visita alcuni detenuti, c’era anche lui. Sarebbe uscito dopo pochi giorni dalla prigione.
Mi ringraziò perchè da quel giorno che aveva volato sul mio tappeto volante aveva continuato a sognare e ad immaginare un futuro migliore.
Mi scrisse qualche email una volta uscito, lo aiutai a trovare un lavoro, e si salvò la vita grazie ai suoi nuovi sogni che prima aveva dimenticato o forse non aveva mai ideato.
Per me questa è la foto più importante di tutta la mia carriera: sapere che uno, solo uno di quei sogni si è realizzato, che almeno uno di quei ragazzi è salvo, anche un po’ grazie alla magia che cerco di tenere all’interno delle mie foto, per me questo è il vero significato del successo.
A questo link un video di backstage girato quei giorni
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Ora che sono in Sri Lanka ho ridotto al minimo il mio bagaglio ed ho portato solo l’essenziale per poter fotografare senza avere timori di perdere qualità o immagini.
X-T1 con 16mm, 23mm, 35mm, 56mm, e 18-135mm accompagnata dalla mitica X100s (che utilizzo anche nel mio progetto con Luca Abete www.fotoopposte.it)
Nella seconda foto potete vedere invece l’attrezzatura che mi accompagna quando sono a casa a Torino e posso scegliere quale strumento utilizzare per i miei progetti.
Horseman 4×5 FA, Fuji 6×9, Nikon D700, Fuji X-T1, Instax 200 e Instax Mini… e a seguire le varie ottiche , chassis, changing bag, dorso 6×12, ecc…
Devo confessare che il mio passaggio dal banco ottico folding alla digitale è stato travagliato, ma da quando ho scoperto le mirrorless è difficile tornare indietro.
La leggerezza, la versatilità e l’essere fotografi discreti (senza ottiche troppo vistose o l’obbligo di utilizzare un treppiede) sono qualità che mi stanno sempre di più conquistando e mi stanno facendo scoprire nuove vie della fotografia.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Vorrei aggiungere un secondo corpo macchina mirrorless…quindi una X-PRO2 visto che è appena uscita!
Credo che invece darò via l’obiettivo Nikon 35mm f1.4 G, ottima ottica, ma da quando uso la X-T1 resta sempre a casa per questioni di spazio.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Lens e MyPhotoPortal (molto interessante per conoscere nuovi autori emergenti italiani).
Grazie Elena!
Link:
Sito web
Contrasto
Foto Opposte
Flying Away With
My Magic Clamp
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