Salve a tutti, mi chiamo Emanuele Cassina, ho 26 anni e vengo da un paesino alle porte di Bergamo.
Nella vita lavoro in un ipermercato della mia zona, la fotografia per me è solo “un modo per staccare” e mi piacerebbe che rimanesse tale; un passatempo da dedicare nel mio giorno libero.
Essendo quindi “un passatempo”, tutto ciò che so fare é frutto della mia esperienza personale, un autodidatta.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare all’incirca 5 anni fa per puro caso.
Acquistai, credo più che altro per pura curiosità, nello stesso reparto dove lavoro, la mia prima reflex.
Era un periodo particolare in quanto, avevo appena deciso di interrompere con la mia seconda grande passione: la musica.
Ripensandoci oggi, credo di essere sempre stato attratto inconsciamente dalla fotografia e penso che: se non avessi fatto questo passo, oggi la mia vita sarebbe decisamente diversa.
La fotografia a differenza della musica è più immediata, bastano pochi secondi per valutare una foto e trarne delle emozioni e personalmente, mi permette di esprimermi meglio.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Ho sempre sviluppato progetti inerenti al ritratto e in particolare al nudo. Altri generi non mi danno le stesse opportunità di espressione.
La tua giornata tipo?
Ho decisamente una vita ripetitiva, mi piacerebbe poter essere padrone del mio tempo e poter girare il mondo, ma questo penso lo sia per tutti.
La mia “giornata tipo” lavorativa si sviluppa come quella di tutti: sveglia, lavoro sempre diverso perché le utenze sono varie e particolari e poi a casa.
Quella “tipica fotografica“ invece, è decisamente diversa: inizia dal giorno prima.
Sono un tipo maniacale, adoro preparare lo studio la sera prima: pulisco, posiziono il mio amato sfondo in tessuto di canapa i miei teli e tutto il necessario, in modo tale da essere già pronto la mattina seguente.
La finestra del mio studio non la cambierei con niente al mondo.
Mi vergogno un pò a dirlo ma, ho anche un “rito scaramantico”, se cosi’ vogliamo definirlo; quello di lavare sempre la mia autovettura la sera prima, a orari decisamente improbabili… mi rilassa terribilmente e mi fa pensare al da farsi anche se solitamente, progetto mentalmente il servizio, anche mesi prima.
Come dico sempre “la foto la devi scattare prima nella tua testa, la macchina fotografica è solo un mezzo”.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Reputo tutte le mie fotografie importanti, non per un discorso di megalomania anzi, sono sempre iper critico sul mio operato, ma solamente perchè penso che ogni click sia un passo per un percorso di crescita artistica personale.
Ogni foto insegna qualcosa, fa crescere, basta saper cogliere al meglio questo insegnamento.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Dentro alla mia borsa ci sono due corpi macchina: una Canon 5D Mark III e recentemente ho acquistato una mirrorless Sony Alpha 7 vendendo un’altra mirrorless, una Fujifilm X-T1.
Come ottiche uso un Canon L 85mm f1.2 e un 50mm L f1.2 sempre Canon che adatto sulla mirrorless Sony tramite adattatori di terze parti.
Altri accessori che uso: MacBook Pro 13”, tavoletta grafica Wacom, una stampante a sublimazione Canon (ho l’abitudine di stampare una o due foto che regalo subito alla ragazza finito il set) inoltre, un kit trigger per flash Elinchrom (che uso a dir la verità molto di rado), un esposimetro Sekonic, vari astucci per schede memoria e le mie inseparabili gemme di vetro.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Per ora non penso di acquistare o vendere nulla, ho già speso fin troppo e credo di aver raggiunto il mio equilibrio a livello di attrezzatura fotografica.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Il sito di fotografia che visito più spesso si chiama “libreria”, non acquisto ormai più libri di fotografia ma solo libri di arte.
Ultimamente reputo molto più stimolanti questi libri, in particolare, quelli inerenti alla pittura impressionista e quella del Caravaggio.
Riconosco che la mia fotografia è molto influenzata da questi due generi che cerco di fondere, re-inventandoli in chiave moderna, cercando sempre uno stile univoco e personale.
Grazie Emanuele!
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