Mi chiamo Emanuele Cremaschi, ho 35 anni, sono nato in Liguria (molto a Ponente) e vivo a Milano da troppo tempo, ormai. Da quando fotografo, tra le altre cose, ho respirato fumi tossici in Italia, mi hanno puntato un AK-47 al petto in Kosovo, ho scalato le Alpi in Svizzera e ho visto il cadavere di un dittatore in Libia.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Sono arrivato alla Fotografia piuttosto tardi, una decina d’anni fa, dopo aver studiato Giurisprudenza, per un bisogno squisitamente egoistico: ho sempre vissuto l’atto del fotografare come un momento liberatorio, quasi terapeutico. Penso di non aver mai ceduto alla seduzione della figura del fotografo-testimone del suo tempo, né ho mai creduto al dogma delle immagini fonte di verità assoluta; credo piuttosto nel valore indispensabile dell’onestà di un racconto per immagini che si fa memoria.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Fotogiornalismo e reportage.
La tua giornata tipo?
Spero di non averne mai una.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
La prossima che pubblicherò, perché vorrà dire che qualcuno avrà riconosciuto valore al mio lavoro.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nel corso del tempo ho costruito un corredo piuttosto vario; possiedo una mirrorless (Fujifilm X100T), un paio di corpi a pieno formato (Canon EOS 5D Mark II e Mark III), tre lenti fisse (24mm, 35mm, 50mm) e uno zoom (24-70mm) tutti Canon serie L, uno Speedlite 580 EX II, una batteria esterna Godox PB960 e un paio di monotorce Bowens con softbox, octabank e pannelli riflettenti.
Mi piacciono anche le point and shoot analogiche (su tutte la Yashica T4), ma oramai le uso molto raramente; al contrario, mi diverte molto usare un paio di Fujifilm Instax.
Non amo molto le borse fotografiche, preferisco il chestvest o i pouch della Newswear, che spesso infilo dentro un anonimo zaino nero.
Quando lavoro cerco comunque di stare il più leggero possibile, perché spesso capita di camminare molto; l’attrezzatura mostrata nella foto qui sopra è quella utilizzata durante un viaggio dalla Grecia alla Germania lungo la rotta balcanica.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Al momento nulla.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
FotoRoom, una piattaforma di fotografia contemporanea: stimolante, indipendente e ben curata.
Grazie Emanuele!