Ginevra Guidotti, 36 anni, romana. Gestisco uno studio fotografico a Roma in co-sharing con fotografi pubblicitari. Trattiamo moda, ritratto e still life.
Sono architetto. Mi si dice che alcune sensibilità acquisite durante il mio percorso di studi e di vita si riflettano nelle mie immagini. Lo ritengo un privilegio.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho passato anni a fotografarmi. In modo semplice, inizialmente senza pretese tecniche. Mi interessava vivere il momento dello scatto e trovare assonanze tra quello che provavo nell’essere il mio soggetto e vedere poi quale fosse il risultato di quella mia organizzata fotografia. Era un fatto intimo, parte delle mie giornate. Metterlo in atto non era immediato come farlo con uno smartphone. Usavo una macchina a pellicola come unica risorsa, sperimentavo. Credo che questa ricorrente e ponderata ritualità, espressa nell’essere fotografa e modella al tempo stesso, abbia reso possibile la mia spontanea immedesimazione con i soggetti che fotografo, caratteristica che mi aiuta molto da quando ho deciso di vivere questa realtà professionale. Il passaggio chiave che mi ha indirizzato ad avere una solida formazione in fotografia si è rivelato quando ho deciso di rivolgere l’obiettivo della mia macchina verso gli altri, alla ricerca della loro essenza.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Moda, ritratto e qualsiasi cosa stimoli la mia creatività.
La tua giornata tipo?
Dipende dalla giornata! Quando lavoro non ho orari, questo lavoro è così, e mi piace. I giorni free sono fatti di programmazione, aggiornamento, gestione e voglia di socialità.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Domanda difficile, impossibile per me scegliere una sola immagine preferita. Mi innamoro ogni giorno di particolari, caratteristiche fisiche, atmosfere. Sono molte le immagini che ho nel cuore ed ognuna ha ottenuto quel posto per un motivo diverso.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Molte cose, a volte troppe, visto il peso del mio zaino. Quando posso lavoro leggera: macchina+85mm, love it.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Sono un’accumulatrice seriale, non butto via nulla. Instauro rapporti profondi con i miei strumenti di lavoro e non mi separo da nessuno di essi. Solo lo stare al passo con i tempi, con la tecnologia, mi porta ad accantonare oggetti che però rimangono nel cassetto del “potrebbe sempre servire”.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Seguo molte riviste indipendenti che credo siano la nuova comunicazione in ambiente editoriale, è un buon modo di esserci ed aggiornarsi, sapendo scegliere nel ventaglio dell’offerta diffusa. Riguardo il mio essere fotografa, i miei migliori momenti d’ispirazione e concretizzazione emergono sempre respirando una buona mostra. Adoro l’arte, mi fa vivere bene.
Grazie Ginevra!
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