Mi chiamo Giovanni Santarelli e sono un fotografo professionista.
Nasco 52 anni fa in un piccolo paese dell’Abruzzo.
All’età di 20 anni, in occasione del mio compleanno, prendo in mano per la prima volta YASHICA FX–3 e ne vengo letteralmente catturato e da lì inizia la mia passione che poi non ho più lasciato.
E proprio con questa macchina fotografica che inizio a realizzare miei primissimi lavori.
Nel 2000 mi trasferisco a Milano e in questa città raggiungo importanti traguardi professionali che mi portano, ancora oggi, a lavorare per importanti agenzie pubblicitarie e magazine nazionali ed internazionali in tutto il mondo: Londra, Parigi, Dubai, Giappone, Austria, Svezia, Spagna, Russia ecc..
Nel 2016 fondo, assieme ad un mio amico giornalista, il magazine on line: www.monsieurbespoke.com e sempre nel 2016 faccio la mia prima mostra d’arte nella Galleria d’Arte Mentana di Firenze diventandone membro effettivo.
E sono proprio le foto che realizzo per le mie mostre fotografiche quelle a cui mi sento più legato poichè mi spingono ad una costante e assidua indagine relativa alla scoperta degli angoli più remoti ed in continua trasformazione ed evoluzione dell’animo umano.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a 20 anni, il giorno del mio compleanno, quando per la prima volta ho preso in mano una YASHICA FX–3 di un mio amico.
L’aver toccato quell’oggetto mi ha fatto venire la pelle d’oca e mi ha fatto sentire in un attimo realizzato.
In pochi istanti è scoppiata la magia ed ho capito che quella sarebbe stata la mia strada.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
La fotografia per me è un arte che non potrà mai essere classificata attraverso un unico genere. Per me esiste la fotografia che da emozioni, che racconta una storia attraverso le sensazioni che suscita in chi le guarda e tutto questo si può raggiungere sia attraverso uno scatto di still life che ad esempio un ritratto, o uno scatto rubato per strada…
Se proprio devo scegliere, il mio genere fotografico posso inquadrarlo nella ritrattistica e nella fineart.
La tua giornata tipo?
Mi alzo al mattini molto presto, a volte anche alle 4:00, adoro il silenzio e la pace di quella parte della giornata, e dopo aver fatto una ricca colazione e un po’ di attività fisica prendo in mano la mia macchina fotografica e comincio a fare degli scatti che sembrano interessanti.
Faccio molte foto in casa con la bellissima luce del mattino.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Le fotografie che reputo più importanti per me sono senza dubbio quelle che ho scattato per la mia galleria d’arte di Firenze.
Sono delle foto che mi rappresentano molto sia nei colori che nell’utilizzo della luce che nella posa del soggetto ritratto.
Racchiudono tutta la dualità insita nell’animo umano. La sintesi della mia visione.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nella mia borsa ci sono poche cose, la mia è un’attrezzatura molto basica.
Utilizzo uno zaino che ritengo molto più comodo delle ingombranti tradizionali borse fotografiche che ho tutte inutilizzate nell’armadio.
Da sempre innamorato della 5D primo modello, a cui ho affiancato da poco sempre un 5D MkIII (avevo anche un 5D MarkII, NON MI È MAI PIACIUTA, quando mi è stata rubata è stata quasi una liberazione, a perte il danno economico)
per altro obiettivi semplici, non di quelli super luminosi (SEMPLICEMENTE GIUSTI PER ME) 35 – 50 – 85 – 100.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
È talmente perfetta e a misura per me che la lascerò cosi (almeno per il momento).
MAGARI CI METTEREI DENTRO TANTE NUOVE IDEE E TANTI NUOVI PROGETTI.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Non ho un sito che visito più spesso, semplicemente cerco sempre siti nuovi, alternativi, che possano sollecitare in me nuove partenze.
Grazie Giovanni!
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