Mi Chiamo Giuseppe Tangorra, 31 anni. Sono un fotografo (anche se odio definirmi tale) della provincia di Bari e ho chiuso la mia attività fotografica (studio) a Gennaio di quest anno (2016) per dedicarmi interamente alla fotografia di viaggio. Per viaggiare però devo comunque guadagnare, quindi oltre alla vendita dei miei scatti, cosa sempre più difficile in questo momento storico, faccio altri lavori. La mia è una scelta di vita più che vero e proprio lavoro. Credo infatti che nonostante le tante esperienze fatte in questi lunghi anni di amore con la fotografia, sia stato importantissimo per me mantenere la mia passione per essa. Senza di quella qualsiasi tipo di lavoro sarebbe qualcosa di fallace e non si farebbe nel modo opportuno.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato circa a 14 anni, quasi casualmente cercando il classico lavoretto estivo e ho scelto di aiutare il fotografo del mio paese nelle cerimonie, ma allora solo mantenendo le luci. Ho sempre pensato che tutto sia iniziato li, infatti da allora la mia passione, a volte nascosta, si è sempre mantenuta viva. Poi con gli anni ho capito che avevo bisogno di trovare un modo di comunicazione valido e soprattutto mio, ed è cosi che è esplosa definitivamente in me la Fotografia, che dal 2008, quando lavoravo come tecnico su navi da crociera ad oggi non si è più placata. Forse quello che mi mancava prima era avere dei soldi davvero miei che mi dessero il coraggio di comprarmi la prima attrezzatura digitale (nonostante le macchine analogiche di mio padre, assolutamente non fotografo, che continuavo saltuariamente ad usare).
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
In assoluto mi sento di riuscire a parlare con il mondo quando mi occupo di fotografia di viaggio, che sia reportage di viaggio, documentaristico o sociale non fa differenza, l’importante è che sia in viaggio. Attenzione però, perché per viaggio non intendo solo il trovarsi dall’altra parte del mondo. Il vero viaggio lo facciamo con i nostri pensieri, quindi viaggio e cerco di capire dove sono attraverso la fotografia sia in Italia e nella mia amata Puglia, sia a migliaia di km di distanza da casa. Cerco di non fermarmi mai. Questo tipo di fotografia, per come la intendo io, è completa perché devo avere conoscenze sia nell’ambito del reportage fotografico, cosi come del ritratto e del paesaggio. Cose utilissime per raccontare un qualsiasi luogo o storia.
La tua giornata tipo?
Non ho una giornata tipo, solitamente mi sveglio presto (tra le 6.30 e le 7.30). faccio una colazione veloce e poi ho la classica passeggiatina con il mio cane (a volte ci pensa mio padre però). Poi vado a lavorare e appena torno a casa sistemo il mio archivio sia analogico che digitale e cerco sempre di informarmi attraverso internet e/o conoscenze di amici, su qualche storia particolare da poter raccontare dalle mie parti o fuori… Tutto però ruota attorno alla fotografia, h24 e quindi può variare ogni giorno.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Credo di non avere la fotografia più importante della mia carriera, sicuramente ho 2 fotografie a cui sono più legato. Una è stata fatta a venezia diversi anni fa, in un luogo particolarissimo di venezia e sinceramente non capisco perché sono così legato a quel luogo. So solo che ogni volta che torno a Venezia devo tornarci e fotografarlo. Per dire, la prima fotografia fatta li è anche la fotografia della mia homepage. Mi rilasso in quel posto e mi rilasso ogni volta che vedo quella prima fotografia.
E poi un’altra fotografia a cui sono molto legato e che mi ha portato tante soddisfazioni fa parte del reportage “In memory of..” scattata durante un funerale in Romania nel 2014. Tutta una serie di coincidenze mi hanno portato li e ci tengo particolarmente perché mi sono sempre rifiutato di partecipare ai funerali qui in Italia (l’unico quello di mia nonna) e casualmente proprio un funerale è stato il lavoro che mi ha portato più fortuna.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
La prima cosa che metto nella mia borsa sono i miei taccuini Moleskine, a corredo dei quali porto sempre un astuccio con penna gialla, matita, pennarello e penna nera. Poi le mie schede di memoria, un utilissimo hdd wifi e le mie 2 Fujifilm (la X-Pro1 che è la mia vecchietta e ha fatto tanti viaggi con me : Cambogia, Romania, Bosnia, Marocco ecc e la X-E2 appena arrivata) con 3 ottiche, di cui il 18 Fuji sempre attaccato ad una delle due macchine. Un Led della Godox con telecomando, utilissimo in tantissime situazioni ma che uso raramente. E poi la mia amata AE1 Program Canon, macchina che adoro e che continuo ancora ad utilizzare nonostante il digitale con pellicole Fomapan.
Sinceramente per i viaggi la porto come macchina di scorta perchè non si sa mai cosa puo succedere al digitale, ma fosse per me utilizzerei solo quella. Inoltre ho sempre con me una Fuji Instax Mini 8, utilissima per il mio taccuino e soprattutto per regalare qualche scatto a chi fotografo.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Credo che a breve la povera XPro1 mi lascerà per morte naturale e sto pensando di prendere una X100t Fujifilm. Ma vedremo. Se non fosse per la fine imminente della Pro1 credo che non toccherei nulla dalla mia borsa, c’ho messo anni a trovare un set che mi potesse soddisfare…
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Google in assoluto, vado sulla ricerca per immagini e cerco quel che mi serve. Oltre google, Facebook… si lo so può sembrare scontato ma parlo di Facebook perché sono parte attiva di un gruppo di fotografia (di 7000 persone) che non è il classico gruppo… siamo amici, ci conosciamo dal vivo pur provenendo da tutta italia (Grazie ad un Live che si tiene ogni anno a settembre a Novafeltria) e siamo tutti grandissimi appassionati senza le classiche prime donne. Sto parlando di SEMPLICEMENTE FOTOGRAFARE.
Grazie Giuseppe!
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