Ciao, mi chiamo Lorenzo Lessi, ho 42 anni (a Novembre 43), vivo e lavoro a Cecina (LI) dove faccio principalmente lo stampatore fine art e post produttore. Ho anche partita iva anche come studio fotografico. Come fotografo professionalmente mi occupo di foto di interni, cerimonie, riproduzioni e still life.
Ho avuto modo di esporre in un buon numero di mostre sia collettive che personali in Italia e all’estero, ma di cui non ho una lista, perché purtroppo non sono una persona troppo organizzata. 🙂
Periodicamente tengo corsi di post produzione in varie parti di Italia.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Nel 2003 ho fatto un corso base di fotografia presso il Fotocircolo Fbn (che frequento ancora oggi) e da lì è scattata la passione.
Perché? difficile da dire… è fondamentalmente un’esigenza. Citerò un grande: “Fotografo per vedere come il mondo viene in fotografia” (Garry Winogrand)
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Ho cominciato fotografando il classico paesaggio toscano, poi son stato affascinato dal “man altered landscape” (il paesaggio antropizzato), che fotografo ancora oggi e sono approdato alla street photography “a tempo pieno” nel 2013, dopo aver cominciato a usare quest’approccio nei miei viaggi all’estero, dal 2007.
La tua giornata tipo?
Mi alzo, vado in ufficio, stampo, post produco, rispondo a mail varie, mi collego (come tutti ormai) praticamente da subito a internet sia per svago che per lavoro. La fotografia “personale” purtroppo trova spazio solo nel fine settimana.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Arles, Le Rencontres de la Photographie, Agosto 2014 – Un mio caro amico (Vinicio) mi propone di andare a fare un viaggetto a questo festival che conoscevo solo di nome, ammetto l’ignoranza. A parte la quantità inenarrabile (e dalla qualità davvero alta) di mostre viste, una mattina entriamo al Parc des Ateliers, zona ex industriale riqualificata come spazio espositivo e io mi guardavo intorno un po’ distrattamente… Vinicio mi dice: “guarda là!” e mi trovo davanti una situazione completamente surreale: una cabina per le fototessere portata all’interno dello spazio espositivo come “compendio” alle mostre e una coppia che si voleva scattare le canoniche 4 fototessere. Il ragazzo era già dentro, la ragazza stava entrando e incredibilmente la sua gonna plissettata aveva le stesse pieghe e lo stesso colore della tendina della macchina per fototessere. A completamento uno sfondo dello stesso turchese della tenda e del vestito. Ho un solo scatto della situazione, fatto d’imbracciatura. È uno scatto a cui tengo molto perché mi è stato “suggerito” da un amico, mi ha fornito materiale per un “territorio di ricerca” fra uomo e ambiente urbano e ha riscosso anche successo sia sul web che in concorsi fotografici “veri”… è stata finalista sia al Miami Street Photography Festival a dicembre 2015 che allo “StreetFoto” di San Francisco a Giugno 2016.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Il corredo Fuji è così composto: X-Pro 2, X-E2 come corpi macchina. Obiettivi > 14mm f/2,8 – 18mm f/2 – 23mm f/1,4 – 35mm f/1,4 – 50mm f/2 – 18-55mm f/2,8-4
Il corredo Canon è così composto: 6d come corpo macchina. Obiettivi > 17-40mm f/4 – 24-70mm f/2,8 – 70-200mm f/2,8.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Spero di prendere un terzo corpo Fuji, molto probabilmente una X-T2, e un teleobiettivo un po’ più spinto, forse anche uno zoom grandangolare. Penso di dare via (anche se magari non nell’immediato) l’attrezzatura Canon, a cui sono affezionato, ma ormai credo sia tempo di cambiare.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Per la fotografia contemporanea direi che mi organizzo sui social (Flickr – Instagram – Facebook), sia seguendo autori che cercando approfondimenti. Per il resto preferisco libri o mostre fotografiche.
Grazie Lorenzo!
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