Mi chiamo Marco Donazzan, ho 28 anni, vivo e lavoro a Vicenza, nella splendida città del Palladio, come fotografo e videomaker.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
La passione per la fotografia risale a quando, piccolo, ero attratto dalle immagini pubblicate su riviste lasciate sparse per casa, dal papà giornalista, e da quelle foto di Agenzia del campionato di basket NBA di cui ero appassionato . Immagini di azione fantastiche, che papà mi portava e che ritraevano i miei campioni preferiti, come il grande Jordan. Cosa avrei pagato per essere l’autore di quegli scatti. Mi ricordo la prima volta che presi in mano una macchina fotografica, una Nikon F90X di mio padre. Già dai primi scatti, anche se il risultato lo vidi qualche giorno dopo, quando li sviluppai, rimasi affascinato dal potere che aveva quell’oggetto tra le mie mani. Da allora non ho più smesso e, passione e voglia di imparare sono aumentate giorno dopo giorno.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Il mio lavoro si rivolge prettamente al settore della moda e della musica, seguendo alcuni artisti anche nei loro tour. Nell’ultimo periodo, viaggiando sempre più spesso in Italia e all’estero, ho scoperto l’emozione che mi trasmette lo scatto nelle ore notturne. Scorci di città o di paesaggi che si trasformano da una anonima quotidianità a luoghi ricchi di fascino che mi trasmettono forti sensazioni. Un arricchimento personale.
La tua giornata tipo?
Cerco di iniziare la giornata prima possibile. Colazione controllando le email e i vari tg per essere sempre informati su ciò che accade. Poi inizia il lavoro di set in studio o in esterna o di post produzione. Al rientro a casa, se posso, mi ritaglio uno spazio per la mia seconda passione; suonare la batteria.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Non ho nessuna fotografia a cui tengo di più rispetto ad altre. Sicuramente un ricordo particolare è al primo servizio che ho fatto ad un artista italiano, Omar Pedrini, per il suo nuovo album. Pubblicato poi su Vanity Fair, fu per me una grande soddisfazione. Un set divertente e ricco di aneddoti rock riguardanti la sua vita in tour. Con lui si instaurò subito un bel rapporto di amicizia.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Dentro alla mia valigia si trova più dello stretto necessario. L’esperienza mi ha insegnato che è bene prevenire possibili imprevisti. Così, quando posso, inserisco materiale di backup. Quindi: due Canon 5D MarkIII, un Canon 24-70 f/2.8 che è la lente che a tutt’oggi uso maggiormente, un Canon 35 f/1.4, un Canon 50 f/1.4, un Canon 70-200 f/4, card da 16GB e 32GB, case porta card, un lettore card, due flash Canon 580EX II, una Polaroid Land Camera 103, taccuino, pennarello, scotch, ColorChecker, un caricabatterie, sei batterie di ricambio, un telecomando con cavo, cavo USB, un hard disk, pile ricaricabili, un taglierino, iPhone 5 e cuffie per la musica.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Sicuramente nel giro di poco tempo vorrei cambiare una 5D MarkIII con una nuova Canon 5DSR in uscita a giugno. Per le ottiche sto valutando l’upgrade per il Canon 24-70mm f/2.8 II.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
DPReview
Ciao Marco!
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