Maurizio Valdarnini, classe 1962, si dedica all’indagine fotografica “pura”, individuando nella natura un oggetto di analisi; ritratti, paesaggi, luoghi della memoria, il suo lavoro si articola lungo la linea della fotografia modernista con un chiaro e assoluto rispetto per le forme tradizionali del linguaggio fotografico. Lavora prevalentemente a Roma come fotografo ritrattista collaborando con alcune delle più importanti agenzie di pubblicità e magazines italiani. Autore di “Visus”e “Solo”, libri di ritratti fotografici, e stato supervisore tecnico dell’opera multimediale “Corso di Fotografia” del National Geographic. Laureato in Sociologia è docente da 29 anni all’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata ISFCI di Roma dove è attualmente direttore. Al suo lavoro professionale affianca da sempre un’intensa attività di sperimentazione fotografica ed un impegno didattico e formativo sulle future generazioni di fotografi e performer. Alcuni dei suoi lavori di ricerca sono conservati presso il Museo Nazionale della Calcografia / Istituto Nazionale per la Grafica. Esperto presso “Plateforme du Conseil International du Cinema, de la Télévision et de la Communication Audiovisuelle” del Ministero della Cultura francese ha partecipato a diverse mostre collettive e personali.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Mi piace e mi è sempre piaciuto fare Fotografia.
Vedere quelle degli altri, farne delle mie e condividere quello che ho appreso.
Lavoro per l’editoria, in pubblicità, per clienti privati ed a fianco di grandi artisti tutte situazioni che considero utili opportunità per sostenere e raffinare la mia tecnica, la mia espressività, in una parola, il mio linguaggio.
Ho avuto la fortuna di vivere il passaggio dall’analogico al digitale ed uso entrambe i supporti di registrazione in funzione delle necessità commerciali o espressive.
Appartengo ad una generazione che non è troppo vecchia per essere ‘nostalgica’ dell’argento ne troppo giovane per essere ‘esaltata’ dal digitale. Per questa ragione mi sento di svolgere un ruolo cruciale, di ‘cerniera’ tra generazioni ed è anche per questo che ritengo importante insegnare
Ho pubblicato due libri di ritratti e di tanto in tanto, quando sono proprio convinto, espongo i miei lavori.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Anche se non mi piace distinguere la Fotografia in generi, per praticità, posso dire che mi sono sempre dedicato alla ritrattistica ed al paesaggio urbano.
Nei ritratti cerco tracce di umanità e godo dell’incontro; nel paesaggio cerco i segni dell’uomo e mi rallegro di essere lì.
Prediligo la fotografia ‘staged’ ed é difficilissimo che realizzi foto istantanee e comunque non penso che la fotografia dica la verità, semmai il contrario. Al massimo può essere onesto il fotografo nel dire la sua.
La tua giornata tipo?
Poco esotica ed avventurosa all’apparenza ma se fai veramente il Fotografo puoi trovare in ogni luogo ed in ogni momento una profonda intensità emotiva.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Non esiste una foto più importante di un altra semmai alcune hanno segnato dei momenti decisivi della mia evoluzione fotografica mentre altre, pur se “importanti”, non mi hanno cambiato molto.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Ho diverse borse fotografiche che cambiano col tempo e con le necessità ma in genere ci puoi trovare sicuramente una Hasselblad 500c/m con 80mm oppure un Hasselblad H3D con 55-110mm, una compatta 35mm o digitale ed anche in ‘vacanza’ ho sempre con me una camera grande formato ad esempio una Silvestri o una vecchia Polaroid 110B convertita in 4×5″ e poi pellicole piane, film 120, diverse schede di memoria, un cavalletto una bussola, un taccuino e, sempre, un esposimetro.
Poi in un altra borsa con luci e stativi (la foto dell’attrezzatura l’ho fatta con una Nikon D700).
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Ho già tutto quello che mi serve (e anche di più!!) e faccio fatica a privarmi degli strumenti con cui ho lavorato.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Siti di concorsi in genere non tanto per partecipare quanto per capire dove si dirige la fotografia, siti di altri fotografi, gallerie online e qualche blog tipo FP di Sandro Iovine.
Grazie Maurizio!