Mi chiamo Michele Battilomo, nasco a Matera nel 1989, dove vivo e lavoro attualmente. Mi occupo di fotografia da circa 7 anni, sono completamente autodidatta. Ho iniziato come fotografo di musica dal vivo; dal 2012 questa attività mi ha permesso di stringere un forte legame con la gente, spingendomi sempre più a portare con me la mia fotocamera per documentare anche situazioni di vita quotidiana, ed è lì che mi sono avvicinato alla fotografia di strada.
Attualmente sto lavorando ad un progetto fotografico commissionato dal MiBACT, nell’ambito del “Piano per l’arte contemporanea”. Da poco insieme alla mia ragazza abbiamo messo su il progetto Duet; insieme ci occupiamo di fotografia pubblicitaria, commerciale e piccoli progetti editoriali.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare a 20 anni, credo che sia nato tutto da una forte necessità di esprimermi attraverso un’altra forma di linguaggio, per stabilire una relazione con il mondo, cercando di raccontare e interpretare tutto ciò che mi circonda, che appunto risulterebbe difficile raccontare con una comunicazione verbale.
Il primo approccio diretto con la fotografia è stato grazie alla musica. Sin da piccolo, grazie alla mia famiglia, sono sempre stato appassionato dalle due discipline. Il mio percorso è iniziato fotografando concerti di musica Live e grazie alle varie collaborazioni con riviste di settore, ho avuto l’opportunità di fotografare palchi e festival di rilievo nazionale ed internazionale.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Il mio genere fotografico è sicuramente la fotografia documentale, perché rispecchia in pieno la mia attitudine ed il mio modo di essere. Ma ciò non toglie che apprezzo e mi nutro qualsiasi genere fotografico, partendo dalla ritrattistica alla fotografia di paesaggio. Guardo tutto ciò che mi colpisce visivamente, quindi amo l’arte visiva in tutte le sue sfumature.
La tua giornata tipo?
La mia giornata tipo è davanti ad un PC. Lavoro per 8-9 ore in uno studio di commercialisti. Quando rientro a casa trovo altro lavoro da sbrigare per le consegne del lavori nel campo della fotografia. Raggiungo circa le 13-14 ore di computer al giorno. Il fine settimana fortunatamente riesco a ritagliare spazio per lo studio e per i miei progetti personali.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Tengo tantissimo a questa foto perché fa parte della mia prima serie di fotografie scattate in strada, che ha sancito definitivamente il mio amore per la fotografia documentale. E’ stata scattata per puro caso, ero in macchina per andare a lavoro, vidi questo ragazzo ballare e mi fermai per scattargli una foto. Da lì è nata la serie Lonely Boy.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Nella mia borsa fotografica c’è sempre la mia Fuji x100F, a volte utilizzo anche una X-T1, accompagnate da due lenti fisse della Fujinon XF, ovvero il 16mm f1.4, 35mm f1.4. Un fedelissimo speedlite Godox T685, qualche gelatina sparsa qua e là.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Per il momento penso di non togliere e aggiungere nulla. Probabilemente in futuro farò un upgrade della X-T1 passando a T-2 oppure valutando anche l’idea di una full frame Sony.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
I miei siti di riferimento sono in-plublic e Magnum Photos, dove attualmente ci sono una buona parte dei miei autori preferiti, anche se spesso mi soffermo in maniera diffusa sul web. Ci sono tantissime riviste online o sfogliabili che spaziano dalla fotografia alle arti grafiche in cui passano tantissimi autori giovani e talentuosi, che alimentano la mia visione.
Grazie Michele!
Link:
Sito web
Duet Project