Mi chiamo Nicola Bernardi, ho 26 anni, sono un fotografo freelance specializzato in ritratti e vivo e lavoro a Melbourne, in Australia, da poco più di 8 mesi.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
E’ iniziato tutto per “sbaglio”, un bellissimo incidente. Era il 2010, ero in Giappone a Sapporo per tre mesi con un programma di scambio dell’università. Prima di partire per il Giappone, i miei genitori mi avevano regalato una macchina fotografica e per i primi due mesi, neanche l’avevo tirata fuori dalla scatola. Poi un giorno, quasi per caso, l’ho presa in mano e sono uscito a “provarla”. Ho fatto foto per tutto il giorno, e quando sono rientrato a casa la sera mi sono reso conto di non essermi sentito mai SOLO. Da quel momento è stata ossessione. Non riuscivo più a pensare ad altro. Dopo essere rientrato in Italia ed essermi laureato in lingue orientali, ho iniziato il mio progetto 365, una foto al giorno per un anno. E durante quell’anno, ho iniziato a lavorare come fotografo di matrimoni in Giappone. Poi con un’agenzia pubblicitaria e come freelance. Rientrato in Italia nel 2012, mi sono trasferito a Roma per assistere il mio fotografo preferito di sempre, Eolo Perfido (che è stato già ospite di Bagzine), proseguendo con la mia carriera di freelance allo stesso tempo. Nel 2014, ho percorso il Giappone in bicicletta dal punto più a sud al punto più a Nord insieme al mio migliore amico, Simone Albrigi, per un nostro progetto di foto e fumetti chiamato unCOMMON:Stories. Appena rientrato in patria, ho assistito Steve McCurry in Etiopia e poi mi sono trasferito a Melbourne, dove vivo e lavoro.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Il mio genere è assolutamente il ritratto ambientato. Le fotografie che creo vogliono sempre raccontare una storia e gli elementi narrativi sono sia il soggetto che il contesto.
La tua giornata tipo?
Qui a Melbourne la mia giornata tipo… non esiste!
Ho una postazione in uno spazio di co-working quindi quotidianamente spendo qualche ora a curare la parte business della mia fotografia, dalla post produzione alla ricerca di nuovi contatti e network in cui farmi conoscere (sono qui da 8 mesi e sono arrivato senza contatti nell’industria fotografica)
Quasi tutti i pomeriggi però, se non sono in consegna con qualche lavoro, giro per la città dedicandomi alla street photography e ai ritratti di strada. L’unica cosa che faccio però con costanza maniacale è il cercare STORIE. Quelle che mi ispirano a creare. E possono venire da un incontro per strada, un caffè con qualcuno che trovo interessante, il mettermi in contatto con artisti che stimo e rispetto.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
La fotografia a cui tengo di più in assoluto, la mia preferita di sempre, è una delle foto che spesso passa inosservata sul mio sito o alle esibizioni. Questo ritratto di Savina è stato scattato a Greenwich, mentre ero a Londra per scattarle delle foto per il suo portfolio da ballerina. Durante il tempo passato assieme prima dello shooting si è sviluppata una connessione unica fra noi ; questo ritratto è stato scattato sotto l’albero che visita quando si sente sopraffatta da Londra e mi ha dato gli elementi giusti con cui poi raccontare Savina nelle sue foto di danza. E’ il momento in cui ho capito che fotografare artisti e raccontare la loro storia è esattamente quello che voglio fare.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Come corpo macchina uso una Nikon D700. È una macchina fantastica anche se ormai possiamo definirla quasi preistorica. Eppure, non mi lascia mai a piedi e soprattutto non mi delude MAI.
Come lenti uso un Nikkor 20mm f/2.8D, un Nikon 50mm f/1.4G e un Nikkor 85mm f/1.8D. Odio gli zoom in generale e da sempre uso esclusivamente ottiche fisse.
Uno degli aspetti chiave delle mie fotografie è l’illuminazione, e ho sviluppato il mio kit per essere portatile ma in grado di illuminare le situazioni più complesse.
Uso 4 flash a slitta : un Nikon SB900, uno Yongnuo YN560 e due Yongnuo YN560 II.
Ho tre softbox di dimensioni diverse, ma quello che uso più spesso è il Westcott Apollo con una Westcott Apollo, attaccato su un monopiede Manfrotto.
Spessissimo uso delle griglie sui flash, e ne ho sempre due con me.
Come trigger, uso dei Yongnuo RF603N nella maggior parte dei casi e due PocketWizard X per le situazioni più complesse.
Porto sempre con me delle Justin Clamps per poter posizionare i flash nei posti più impensabili.
Infine, un sacco di schede CF da 8GB l’una in quanto mi sento più sicuro nell’usare più schede piccole piuttosto che una sola più capiente e una batteria portatile.
L’anno scorso mi sono avvicinato per la prima volta alla pellicola e me ne sono innamorato. Scatto spesso con una Mamiya 645D con una lente 80mm f/2.8, carica di Ilford 400 ASA 120mm.
E per condire il tutto, non esco mai di casa senza la Fujifilm Instax Mini 90, perché un conto è chiedere di poter fare una foto a qualcuno, un altro è l’essere in grado di DARE una foto a qualcuno. AMO alla follia le Instax, sia per la qualità che per la dimensione del film istantaneo che scattano.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
A breve mi toccherà fare l’upgrade del corpo macchina visto che la mai Nikon D700 ha da poco superato il mezzo milione di scatti. Per quanto la ami, so che prima o poi tirerà le cuoia e voglio essere preparato. Penso comprerò una Nikon D810, tenendo poi la Nikon D700 come secondo corpo.
Inoltre sto considerando l’opzione di permutare il mio 20mm per un 24mm f/2.8D visto che, di tanto in tanto, il 20 mi risulta un pelino troppo ampio per i ritratti ambientati.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Ho tantissimi siti di fotografia nel mio feed rss che leggo tutte le mattine ma sicuramente quello che visito più spesso è Petapixel.
Grazie Nicola !
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