Mi chiamo Paolo Tangari, sono nato a Torino, città che amo, dove vivo con mia moglie e il nostro gatto.
Ho da poco compiuto 18 anni per la seconda volta.
Sono un fotografo pubblicitario, lavoro molto in studio, ma ne esco appena posso.
Sono drogato di cinema, fumetti e rock’n’roll.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato praticamente per caso nel 2006. Prima lavoravo nel cinema, ma con poche soddisfazioni. Poi un’estate, per sostituire un amico, mi sono trovato a dare una mano su un set fotografico
con quello che poi sarebbe diventato uno dei miei maestri. Lì è scoppiato l’amore e ho deciso di buttarmi. La teoria l’ho studiata da autodidatta, la pratica l’ho imparata sul campo. Molto campo.
Due anni dopo ho aperto la partita iva e stampato migliaia di biglietti da visita. Penso che fare questa gavetta sia stata una delle mie grandi fortune, perchè mi ha insegnato moltissimo a livello professionale e umano.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Mi occupo prevalentemente di pubblicità, adv e still-life. Non ho un vero e proprio genere preferito, ci sono le foto che faccio per mangiare e quelle che faccio per passione, come il ritratto o il reportage, ma tutte quante mi divertono allo stesso modo.
Il ritratto e il reportage mi permettono di giocare col linguaggio fotografico, la pubblicità stimola la tecnica e mette alla prove delle competenze che devono essere costantemente aggiornate, per cui è sempre una sfida entusiasmante. Mi piace anche la post-produzione, che nell’adv è fondamentale, e diventa parte integrante del processo creativo.
Mi incuriosiscono le persone, le storie, amo il cinema, la musica e i fumetti, e a volte il lavoro mi permette di coniugare tutte queste passioni in un linguaggio che finora mi ha dato moltissime soddisfazioni.
La tua giornata tipo?
Faccio questo lavoro proprio per non avere una giornata tipo. Quando mi alzo cerco di mettere in ordine le idee che mi hanno affollato la testa prima di addormentarmi, e poi via in studio, o chissà dove..
Almeno 3 ore al giorno le passo davanti al computer facendo le solite cose da libero professionista (fatture, preventivi, solleciti, scartoffie varie..) e guardando un sacco di immagini.
Siti, blog, articoli, tutorial.. sono un divoratore di immagini.
Cerco di guardare un film al giorno e di leggere almeno un’ora.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
La mia fotografia preferita é sempre quella che non ho ancora fatto 🙂
Però poco tempo fa ho scattato una bella foto del Golden Gate a cui sono molto affezionato, perchè San Francisco è un posto che adoro.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Corpo macchina e lenti Canon, una vecchia 5D che uso come muletto e una MarkII che uso per lavorare. Obiettivi 24-105mm, 35-350, 100mm macro.
Una Olympus OM1 dei miei genitori che mi porto dietro da tutta la vita, un Mac e una immancabile tavoletta Wacom.
Mi porto dietro anche una compatta Canon Powershot SX120 IS che uso per prendere “appunti visivi”.
Non mancano mai qualcosa da leggere, l’indispensabile iPod, tabacco, cartine, matita e quaderno.
Ah, e poi il bagaglio più importante: tutto quello che ho assimilato nella vita, letto, guardato, ascoltato, amato e odiato, che mi porto dietro continuamente e che mi ispira, mi guida, mi sprona.
I miei film preferiti, la mia musica, i libri..
Senza tutto questo non saprei da dove prendere le idee, e da dove partire. Per me la contaminazione delle influenze è fondamentale.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Prenderò a breve una MarkIII, per sicurezza, ma quando ho bisogno di qualcosa di specifico lo noleggio. Non mi sarebbe dispiaciuto passare a Nikon qualche tempo fa, ma poi mi sono reso conto
che rifare tutto il parco macchine non aveva molto senso. Una volta ero più attento e puntiglioso, ora non sono più “un’integralista” dell’attrezzatura, non è la macchina che fa la differenza, e ogni
lavoro è diverso e ha le sue esigenze.
Non saprei cosa dar via, sono uno di quelli che non butta via niente.
Quando morirò voglio essere ricordato come “il fotografo con le All★Star che non buttava via niente e che faceva tonnellate di foto di gatti prima che diventassero una moda”.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
FStoppers, Jumper, Photoshelter e tutti i giorni guardo Behance.
Grazie Paolo!