Mi chiamo Simone Donati, sono nato a Firenze nel 1977 dove vivo e lavoro. Dopo il corso triennale alla Fondazione Studio Marangoni ho iniziato a lavorare nel campo della fotografia documentaria, focalizzando la mia attenzione sulla situazione politica e sociale italiana.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare sul serio nel 2002, quando ho iniziato il corso triennale allo Studio Marangoni.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Lavoro principalmente nel campo della fotografia documentaria/reportage.
La tua giornata tipo?
Cerco di alzarmi presto, controllo le news, le mail e preparo quello che devo fare, che sia un lavoro su commissione, una ricerca per un mio progetto o una lezione in una scuola. Nelle ultime settimane però la routine è un po’ cambiata: ho pubblicato il mio primo libro autoprodotto, “Hotel Immagine”, su miti ed icone dell’immaginario contemporaneo italiano, e quindi le mie giornate ormai sono scandite da impegni legati a questo, e lo saranno per un bel po’!
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Non credo di avere una fotografia più importante di altre, non lavoro mai su foto singole, ma su gruppi di immagini che formano un progetto. Se però ne devo indicare una scelgo questa che ho scattato durante il progetto “Valley of Angels”, ad Angelo e sua figlia Siria appena nata.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Lo stretto necessario: una reflex, 3 obiettivi fissi, flash, cavo per il flash, schede di memoria e batterie.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Per adesso va bene così, anche se spero sempre di tornare alla mia borsa “tipo” di qualche anno fa: medio formato, un obiettivo, esposimetro e rulli 120.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Te ne elenco 2:
Conscientious Photo Magazine
Time Lightbox
Grazie Simone!
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