Ciao a tutti sono Stefano Mirabella, nato e cresciuto a Roma, classe 1973. Lavoro da sempre nel campo della televisione ma la mia vera passione, diventata con il tempo una ragione di vita, è ovviamente la fotografia. Fotografare mi rende felice, mi fa stare bene, contribuisce alla mia crescita personale, contribuisce alla conoscenza e all’approfondimento della natura a cui tutti apparteniamo, quella del genere umano, di cui prima o poi spero di capirne qualcosa in più.
Quindi, tornando a noi, diciamo che piano piano la fotografia e alcune attività a lei correlate stanno prendendo il sopravvento, dopo la vittoria del Leica Talent ho iniziato una collaborazione con Leica Italia, faccio parte di Spontanea, il collettivo tutto italiano dedicato alla Street Photography e tengo spesso workshop con alcune associazioni fotografiche di Roma. Non ho però la pretesa di insegnare nulla, desidero solo avvicinare chi lo desidera ad un nuovo modo, forse più particolare, di osservare il quotidiano, tutto qui.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Tanti anni fa ormai, tutta colpa di un mio zio che per la comunione mi regalò una bellissima Yashica MF-2 e di un mio amico che dopo qualche anno, durante un viaggio a Madrid, mi esortò ad usarla, spigandomi i concetti base del fare fotografia.
Da quel momento in poi, tanta passione, i primi corsi e un cammino personale fatto di studio , di libri (tanti), e di mostre.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Più vado avanti in questo percorso e più trovo fastidioso e riduttivo il tentativo di “classificare” la fotografia e di inserirla in un mondo di “generi“ e di “appartenenze”. La Street Photogrpahy per quanto mi riguarda è un approccio alla fotografia, qualche volta addirittura alla vita. Anzi trovo che la sua definizione, “fotografia di strada”, sia fuorviante e limitativa. Però rimane quello che adoro fare, adoro relazionarmi con il prossimo vivendo sempre di più il quotidiano, cercando di raccontarlo ma al tempo stesso di reinterpretarlo. Adoro quel tipo di fotografia che è la sintesi tra la rappresentazione della realtà appunto, e la capacità di trascenderla.
Amo profondamente anche autori come Paolo Pellegrin, Jonas Bendiksen, Darcy Padilla, tutti fotografi che hanno una propensione ad un racconto e ad un indagine sociale più strutturata e documentaristica.
La tua giornata tipo?
La fotografia sta prendendo sempre più forma e importanza nella mia vita, quindi gli spazi che le dedico durante una mia giornata tipo sono sempre maggiori. In alcuni giorni lavoro per una televisione, le restanti giornate della settimana le dedico alla fotografia, curando il discorso relativo al web nelle primissime ore del giorno e poi dedicandomi a scattare. Ovviamente mai dimenticare la famiglia, che rimane al primo posto, però quando tutti dormono accendo il pc e mi dedico alla postproduzione e alla preparazione delle lezioni che terrò durante i vari workshop o corsi che tengo per conto di alcune associazioni qui a Roma. Ultimamente collaboro anche con Leica Italia, una grande opportunità e una grande soddisfazione per me, quindi tramite il lavoro cercherò di ripagarmi la fiducia che mi hanno concesso.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Senza dubbio questa foto scattata a Roma un paio di anni fa, perché credo rappresenti bene il modo in cui interpreto la fotografia. La ricerca di situazioni particolari, giocare con gli elementi visivi che ci regala il quotidiano, il relazionarsi con le persone e la ricerca di più livelli visuali.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Il minimo indispensabile, adoro essere leggero quando sono in giro, devo solo preoccuparmi di cogliere l’attimo, quindi una macchina fotografica piccola ma affidabile e di qualità, il resto è quasi esclusivamente destinato ai momenti di riposo, magari in un bar a prendere un caffè o seduto su qualche scalinata, in attesa di fare altra strada, quindi qualche ottima lettura, una piccola agendina per segnare posti interessanti o momenti della giornata in cui c’è la luce migliore e qualche bigliettino da visita, la fotografia è condivisione, quindi conosciamoci e scambiamoci siti, indirizzi, idee, pareri.
Leica Q
Libri
Agenda
Biglietti da visita
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Da togliere c’è ben poco, ma credo che per ora non ci sia molto neanche da aggiungere. Lo so sono un fotografo noioso da questo punto di vista, ma va benissimo così, anzi credo mi si addica di più la versione e la definizione di non fotografo, il grande Marco Pesaresi insegnava…
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Il mio è un continuo peregrinare tra siti di fotografi e di fotografia in generale, non ne ho uno in particolare, a parte BagZine
Grazie Stefano!
Link:
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Spontanea
Leica Akademie