Mi chiamo Tommaso Riva, ho 34 anni e vivo a Bali da un anno. Lavoro ovunque ci sia bisogno di me! Dal 2009 ho lavorato a Milano, prima ero photoeditor e fotografo di un magazine “Phit”, ho lavorato anche tanto con musicisti jazz, nelle produzioni moda come backstage, tanti ritratti e ultimamente ho cominciato un progetto fotografico nella casa degli artisti, “Artisti al lavoro”, quelli che lavorano ancora con le mani, il che significa pittori, scultori ma anche musicisti.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Ho iniziato a fotografare nel 2007 a New York, è come se un fulmine mi avesse colpito. Lavoravo lì, ero in un fondo di investimento, spesso la sera giravo da solo per locali jazz e quello che vedevo era troppo bello, sentivo l’esigenza di immortalare quei musicisti. Ho preso un piccola point&shoot ma mi sono accorto che non performava bene in ambienti senza luce come quelli del jazz! Allora ho preso una reflex, la mia prima reflex, una Rebel XTi. Poi ho scoperto il 50mm 1.8 e la sua estrema potenza in low light.
Basta ero fregato.
Per un anno circa ho solo usato il 50mm e fotografavo tutto. Penso che le mie foto più belle siano di quel periodo. Non avevo nessun tipo di conoscenza del mondo fotografico. Non ero influenzato da nulla. Non avevo scopi. Non dovevo guadagnarmi da vivere con la fotografia. Era puro istinto. Rigorosamente b&w. La foto erano perlopiù sfocate, ma anche a riguardarle adesso mi sembrano meravigliose!
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Per tanti anni ho solo fatto b&w per passione e colore per lavoro. Mi sento un ritrattista. Un jazzista della fotografia. Diciamo che mi piace tutto ciò che non è posato. Ho cominciato a fotografare per catturare attimi, scene di film, nascosto ma vicino. Ho sempre amato essere dietro le quinte. Non parlare con il soggetto che fotografo. Ultimamente mi sto specializzando molto in interni. È un genere che non avevo considerato ma che ho scoperto essere molto meditativo. Bisogna aspettare che la luce sia perfetta. Ci vuole pazienza e silenzio. Ah dimenticavo, non mi piace usare il flash, forse perché non sono nemmeno tanto bravo a farlo, ma preferisco essere il più discreto possibile. Copro anche tutti i marchi che ho sulla macchina, non voglio essere visto!
La tua giornata tipo?
Mi sveglio alle 7 vado a fare surf fino alle 9. Poi una ricca colazione e torno a casa dove mi aspetta sicuramente qualche lavoro di post produzione. Penso che devo aggiornare il mio sito ma continuo a rimandare. Se ci sono lavori si lavora altrimenti comunque passo molto tempo a lavorare foto nuove e vecchie, creare portfolio, o semplicemente andare in giro a fare foto.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
C’è una fotografia a cui sono molto legato, l’ho scattata in India nel 2009 sul treno che portava da Jaipur a Varanasi, un viaggio di 13 ore in terza classe. Le porte erano sempre aperte durante l’intero viaggio. Questa foto rappresenta molto il mio modo di vivere. Mi piace viaggiare. Mi adatto a qualsiasi situazione e non mi importa dove sono basta che ci sia natura e viaggio. Diciamo che non riesco a stare molto fermo, sono un treno in corsa!
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
Vedi foto 😉
Canon 5D Mark II;
135mm f/2;
16-35mm f/2.8;
50mm f/1.4;
85mm f/1.8;
tubi di prolunga;
cavalletto Velbon telescopico;
porta schede anti umidità;
hard-disk Lacie rugged da 1TB;
polarizzatori e macro;
flash 580ex e sincro Phottix;
telecomando per long exposure.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Vorrei tanto un obiettivo 24mm tilt shift per gli interni.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Guardo spesso notizie fotografiche su Zite che è un’applicazione per iPhone che convoglia tutte le notizie dai blog di fotografia.
Grazie Tommaso!
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