Vinicio Drappo si avvicina alla fotografia nei primi anni ’80, intensificando poi la pratica dal 2007, quando è tra i fondatori del Gruppo Istanti di Bettona (Perugia, Italy), con l’impegno di promuovere e diffondere la fotografia attraverso workshop, corsi, mostre e pubblicazioni. Ha collaborato con Parallelozero, agenzia di Milano. Si definisce un umanista che coltiva la fotografia per legittima difesa.
Nel 2014 entra a far parte di Spontanea, collettivo italiano di street photography. Conduce workshop sulla fotografia di strada.
Tra i vari riconoscimenti, nel 2008 il 1° Premio a San Vincenzo Fotografia, nel 2011 il premio speciale della giuria a Foiano Fotografia e finalista al Wanted Artist Exposure di New York. Nel 2013 ha conquistato il primo posto a Citerna Fotografia, finalista “Portfolio Italia 2013 – Gran Premio Epson” e il secondo posto all’Umbria Photo Fest 2013. Nel 2014 è stato finalista al Sony World Photography Award, conquistando il terzo posto nella categoria Professional People. Nel 2015 è menzione d’onore della giuria nella categoria ricerca al Fiof Italy International Photography Awards di Orvietofotografia.
Ha esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (Arezzo, Italia) nel 2011, 2012, 2013 e 2017. Nel 2014 ha esposto alla Somerset House di Londra in occasione del WPO, a Liverpool, a Bratislava al Mese della Fotografia, a Sassoferrato al festival Face Photo News ed a Città di Castello al festival Re-immagina-re, nel 2015 a Miami al Miami Street Photography Festival. Sue immagini sono apparse sulle pubblicazioni FIAF “Passione Italia”, “Itaca”, “Riflessioni” e “Fotoit”, oltre a “Il Fotografo”, “Argos”, “FotoCult”, “Exposure”, “Image Mag”, “Grazia”.
Quando hai iniziato a fotografare e perchè?
Geometra di Assisi, prestato alla fotografia ma mai completamente restituito, divido la mia giornata tra lo studio di progettazione la mattina e la fotografia la sera ma anche soprattutto la notte. A quindici anni mi misero in mano una Polaroid e cominciai a scattare subito a raffica fino a che non scoprii che con la reflex a pellicola potevo avere un volume di fuoco superiore ad un prezzo più abbordabile. Nel 2000, con l’avvento del digitale ho sospeso quasi del tutto l’attività concedendo il mio tempo alla letteratura, al cinema, all’arte, ai viaggi e alla musica.
Dieci anni fa, forse acquistando più consapevolezza, ho ripreso in mano una reflex per legittima difesa.
Il tuo / i tuoi generi fotografici?
Non mi riconosco in uno specifico genere fotografico. Sono incuriosito da tutto, in particolare dalle persone, dagli atteggiamenti, dal movimento. Mi illudo di poter fermare questo vortice continuo che è l’esistenza per scendere a prendere una boccata d’aria.
La tua giornata tipo?
La mattina in ufficio, la notte in giro per locali.
Puoi raccontarci la fotografia più importante della tua carriera o quella a cui tieni di più?
Non saprei, l’ultima foto è sempre la migliore, ma questa per me è un esempio di quello che si può cogliere dalla strada essendo attenti e concentrati. Prevedere che una cosa sta per succedere ed essere lì pronto a scattare.
Cosa c’è dentro la tua borsa fotografica?
L’assetto classico è una Fuji X-Pro2 con 18, 23, 35 e flash x20. Oltre a varie ottiche Fuji, uso anche una X-E2 e una X70. Per l’analogico ho una Contax G2 con varie ottiche.
Cosa pensi di aggiungere a breve nella borsa e cosa invece pensi di dare via?
Nulla.
Il sito di fotografia che visiti più spesso?
Nessuno in particolare.
Grazie Vinicio!